Dati territoriali georiferiti e metadati associati ai progetti: guida pratica per crearli con QGIS.
In questa breve Guida ti spiegherò come produrre dati georiferiti e metadati per progetti di opere da sottoporre a VIA.
Un po' di teoria introduttiva
Cosa sono i dati territoriali georiferiti ?
lSecondo l'AGID Agenzia per l'Italia Digitale: "I dati territoriali costituiscono l’elemento conoscitivo di base per tutte le politiche per la gestione del territorio. La conoscenza del mondo reale, nei suoi aspetti, è determinante sia come strumento di sviluppo sia come supporto alle decisioni in numerosi campi come le politiche di sicurezza, la protezione civile, la pianificazione territoriale, i trasporti, l’ambiente."
La capacità di organizzare i dati territoriali georiferiti in layer tematici sovrapponibili rende i sistemi GIS fondamentali non solo per quanto attiene l’archiviazione, gestione, analisi ed elaborazione delle informazioni disponibili ma anche per quanto riguarda la loro visualizzazione e rappresentazione cartografica, essenziale strumento di sintesi e inquadramento dei sistemi naturali osservati e delle loro manifestazioni.
Cosa sono i metadati associati ai progetti ?
Secondo la Guida alla compilazione dei metadati di dati territoriali georiferiti di progetti/piani/programmi sottoposti a procedura di valutazione ambientale di competenza statale del Ministero dell'Ambiente: "Il metadato, letteralmente “dato sul dato”, costituisce un insieme strutturato di informazioni descrittive del dato stesso e deve pertanto esserne considerato parte integrante. Il metadato fornisce informazioni relative al contenuto, all’estensione territoriale, alla qualità, all’aggiornamento, all’origine dei dati, e altro ancora. Il metadato è indispensabile per permettere ai fruitori dei dati descritti di valutare l’utilità delle informazioni a disposizione, di conoscere gli ambiti di applicazione, la validità temporale, di avere informazioni sulla provenienza, sul processo di produzione dei dati, nonché informazioni su accessibilità e disponibilità. La diffusione di metadati condivisi consente alle informazioni descritte di essere facilmente individuabili attraverso strumenti di ricerca per chiunque le stia cercando, rendendole fruibili a diversi tipi di utente".
Mentre secondo la Guida per il proponente delle procedure di VIA di competenza regionale e delle procedure nelle quali la Regione Toscana è chiamata ad esprimere un proprio parere: "Il metadato (sistema di dati che serve a descrivere altri dati), costituisce un insieme strutturato di informazioni descrittive del dato stesso e deve esserne considerato parte integrante. Il metadato fornisce informazioni relative al contenuto, all’estensione territoriale, alla qualità, all’aggiornamento, all’origine dei dati, e altro ancora. Il metadato è indispensabile per permettere ai fruitori dei dati descritti di valutare l’utilità delle informazioni a disposizione, di conoscere gli ambiti di applicazione, la validità temporale, di avere informazioni sulla provenienza, sul processo di produzione dei dati, nonché informazioni su accessibilità e disponibilità. La diffusione di metadati condivisi consente alle informazioni descritte di essere facilmente individuabili attraverso strumenti di ricerca per chiunque le stia cercando, rendendole fruibili a diversi tipi di utente."
Il caso della Regione Toscana
Se operi in Regione Toscana e stai predisponendo, di seguito ti spiego tutti i vari passaggi per creare dati territoriali georiferiti e metadati associati a progetti di competenza regionale.
Mettiti comodo perché ci vorrà un po' di tempo... pronti?
Inizio con dirti che Regione Toscana nel documento "Guida per il proponente delle procedure di VIA di competenza regionale e delle procedure nelle quali la Regione Toscana è chiamata ad esprimere un proprio parere." richiede che, oltre alla documentazione prevista per legge per il deposito dei progetti sottoposti a VIA o a verifica di assoggettabilità a VIA di competenza regionale, il proponente presenti anche Dati territoriali georiferiti e metadati associati ai progetti.
Questo è il punto 15 della Guida in cui è specificato.
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15. Dati territoriali georiferiti e metadati associati ai progetti
Al fine di agevolare l'Autorità competente ed i Soggetti competenti in materia ambientale nelle attività istruttorie di analisi, valutazione, comparazione e sovrapposizione delle soluzioni progettuali proposte con gli elementi territoriali ed ambientali interessati, si chiede al proponente di presentare, in allegato alla istanza di avvio del procedimento, i dati territoriali georiferiti (in strati informativi) ed i metadati associati ai progetti (con riferimento alle procedure di verifica di assoggettabilità, di VIA postuma e di PAUR), seguendo le specifiche tecniche riportate nell'Allegato 2 alla presente Guida.
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In dettaglio l'allegato 2 ti fornisce le Specifiche tecniche relative ai dati territoriali georiferiti e alla compilazione dei metadati associati di progetti sottoposti alle procedure in materia di VIA
Ecco un primo estratto delle specifiche:
I dati territoriali georiferiti (in strati informativi) dovranno essere consegnati nel formato vettoriale shapefile, il cui utilizzo è largamente diffuso in ambito GIS. Uno shapefile sarà composto dai seguenti quattro file tra loro collegati:
Nome_file.shp: parte geometrica del dato territoriale;
Nome_file.shx: indici per l'accesso ai dati contenuti nel file SHP;
Nome_file.dbf: attributi associati al file SHP;
Nome_file.prj o Nome_file.qpj (Per creare il file .prj o .qpj è necessario definire il sistema di riferimento del singolo shapefile attraverso il software GIS in uso (es. ArcGIS, Quantum GIS); tuttavia, a seconda del software utilizzato, questo file può essere nominato in modo diverso): sistema di riferimento associato al file SHP.
Il Nome_file deve essere lo stesso per tutti i file. Prima dell’invio dei dati è necessario verificare che, per ciascuna informazione geografica, siano presenti nella stessa cartella tutti i file sopra elencati.
La prima parte riguarda nello specifico i Dati territoriali georiferiti ed in sostanza ti sta dicendo che devi consegnare una serie di layers in formato ESRI Shapefile (quindi in pratica devi verificare la tripletta minima shp + shx + dbf) con in più l'estensione .prj oppure .qpj
Nome_file.prj o Nome_file.qpj (Per creare il file .prj o .qpj è necessario definire il sistema di riferimento del singolo shapefile attraverso il software GIS in uso (es. ArcGIS, Quantum GIS); tuttavia, a seconda del software utilizzato, questo file può essere nominato in modo diverso): sistema di riferimento associato al file SHP.
Come specificato, i layers Shapefile devono avere un sistema di coordinate impostato e che puoi fare tutto sia con ArcGis o QGIS. Anche se ovviamente ti consiglio il secondo.
Poi...
Il Nome_file deve essere lo stesso per tutti i file. Prima dell’invio dei dati è necessario verificare che, per ciascuna informazione geografica, siano presenti nella stessa cartella tutti i file sopra elencati.
Commento mio: il nome del file deve essere lo stesso per tutte le estensioni...
Andiamo alla parte un po' più complicata o comunque meno immediata da capire.
I dati territoriali georiferiti dovranno essere forniti in coordinate geografiche nel sistema di riferimento ETRF2000 preferibilmente oppure WGS84.
Qui si apre un modo... considera che il sistema ETRF2000 è il Sistema di riferimento geodetico nazionale adottato dalle amministrazioni italiane ma se ti spiego come funziona, facciamo notte... Ti consiglio se non hai troppa dimestichezza con i sistemi di coordinate di scegliere il WGS84, andando a salvare direttamente in EPSG: 4326 il layer, in modo da ottenere l'estensione .prj associata a quel sistema di coordinate.
I dati territoriali di tipo areale saranno rappresentati attraverso forme poligonali topologicamente chiuse; gli strati informativi di tipo lineare saranno rappresentati, se possibile, attraverso linee continue.
La scala di rappresentazione sarà preferibilmente 1:10.000.
Forme poligonali topologicamente chiuse vuol dire in pratica che i poligoni non possono essere aperti. Ma se fossero aperti QGIS non li riconoscerebbe come tali... stessa cosa per le linee tratteggiate, in quanto parliamo di polilinee che sono una primitiva vettoriale comunque continua. QGIS non è un software geometrico, ma cartografico.
Andiamo adesso a vedere come impostare i layers a seconda del tipo di opera oggetto di procedura di valutazione.
Per ciascuna tipologia di progetto si chiede di predisporre i seguenti shapefile.
A. Progetti di opere areali (es. impianti trattamento rifiuti, impianti chimici integrati, interporti, opere idrauliche, opere portuali, ecc):
uno strato informativo di tipo areale contenente l’area di progetto;
uno o più strati informativi (areali/lineari/puntuale) contenenti le eventuali opere connesse e/o dettagli di rilievo;
uno o più strati informativi (areali/lineari) contenenti elementi relativi alla fase di costruzione dell’opera (es. viabilità di cantiere, cantieri, aree di deposito/stoccaggio, cave, discariche);
uno strato informativo di tipo areale contenente l’ingombro completo dell’opera nel suo assetto definitivo, comprese le opere connesse e le aree interessate dalla fase di costruzione dell’opera. Nel caso di modifiche di opere esistenti uno strato in cui si evidenziano le modifiche.
Qui è molto chiaro e semplice: se la tipologia di opera oggetto di valutazione ha uno sviluppo principalmente areale devi creare un layer SHP basato sulla primitiva "polygon" per ogni elemento che la compone e cioè un layer per l'area di intervento, un layer per le opere connesse (es. se per realizzare un nuovo impianto serve una nuova strada o una pista di cantiere, andrai a creare un layer poligonale anche per questa).
B. Progetti di opere lineari (es. opere stradali, elettrodotti, metanodotti, corsi d’acqua, ecc):
uno strato informativo di tipo lineare contenente l’asse dell’opera;
uno o più strati informativi (areali/lineari) contenenti le eventuali opere connesse (es. strato informativo di tipo areale contenente una sottostazione elettrica);
uno o più strati informativi (areali/lineari) contenenti elementi relativi alla fase di costruzione dell’opera (es. viabilità di cantiere, cantieri, aree di deposito/stoccaggio, cave, discariche);
uno strato informativo di tipo areale contenente l’ingombro completo dell’opera nel suo assetto definitivo, comprese le opere connesse e le aree interessate dalla fase di costruzione dell’opera. Nel caso di modifiche di opere esistenti uno strato in cui si evidenziano le modifiche.
Stesso principio anche per opere a sviluppo lineare per le quali vai a creare un layer basato sulla primitiva "polyline" per ogni elemento che la compone rappresentando l'asse dell'opera.
C. Progetti di opere puntuali (es. pozzi geotermici, impianti eolici, ecc):
uno strato informativo di tipo puntuale contenente l’opera;
uno o più strati informativi (areali/lineari) contenenti le eventuali opere connesse;
uno o più strati informativi (areali/lineari) contenenti elementi relativi alla fase di costruzione dell’opera (es. viabilità di cantiere, cantieri, aree di deposito/stoccaggio);
uno strato informativo di tipo areale contenente l’ingombro completo dell’opera nel suo assetto definitivo, comprese le opere connesse e le aree interessate dalla fase di costruzione dell’opera. Nel caso di modifiche di opere esistenti uno strato in cui si evidenziano le modifiche.
Per opere "approssimabili" a punti, con lo stesso principio applicato prima, vai a semplicemente a creare un layer basato sulla primitiva "point" per ogni elemento che la compone rappresentando il punto di inserimento dell'opera.
Tieni infine conto che, visto che i progetti delle opere hanno parti che si possono rappresentare e modellare sia con poligoni, che con polilinee che con punti, devi pensare a diverse primitive e quindi diverse tipologie di layer per ogni opera. Tutto dipende ovviamente dal caso di cui ti stai occupando.
Tutto chiaro per adesso?
Adesso è arrivato il momento per vedere come impostare e cosa scrivere nella tabella degli attributi associati.
Le tabelle associate (.dbf) agli strati informativi riportati ai punti A (progetti di opere areali), B (progetti di opere lineari) e C (progetti di opere puntuali) conterranno le seguenti informazioni:
PROGETTO: nome del progetto;
PROPONENTE: nome del proponente del progetto;
PROCEDURA: tipo procedura (es. Valutazione d’Impatto Ambientale);
TIPOLOGIA: tipologia d’opera (es. depuratore, opere stradali);
PROVINCE: Province interessate dal progetto;
COMUNI: Comuni interessati dal progetto;
MARE: Aree marine interessate dal progetto;
ALLEGATO: appartenenza della categoria progettuale all’Allegato III o IV alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006;
LETTERA: punto in cui ricade la categoria progettuale nell’Allegato sopra riportato;
STATO: Nuovo, modifica;
DESCR: descrizione degli elementi geometrici rappresentati.
La tabella degli attributi avrà quindi 11 campi, che puoi creare anche dopo aver impostato la primitiva, tutti di tipo testuale. Fai bene attenzione al campo "DESCR" che dovrà essere coerente con l'elemento della primitiva.
Ok, ma quindi adesso come si procede?
In pratica secondo me hai due strade:
1 - produrre i layers SHP direttamente con QGIS seguendo le specifiche sulle tipologie di layer a seconda della tipologia di opera;
2 - convertire i disegni fatti con AutoCAD da DWG/DXF in SHP e compilare le varie tabelle degli attributi.
Non è una scelta facile perché dipende dalla tua dimestichezza con QGIS, da quanti disegni sono stati prodotti nell'ambito del progetto (tieni conto che nell'ambito del deposito di un progetto per la VIA è quasi sempre necessario un livello di approfondimento da progetto definitivo) e dal tempo effettivo che hai per fare tutto.
Passiamo adesso ai Metadati associati
Premetto che per predisporre i metadati non ti servirà QGIS, ma arrivati a questo punto mi sembra opportuno darti tutte le indicazioni utili anche per questo argomento.
Iniziamo dal format di riferimento che vai a scaricare dal sito web della Regione: www.regione.toscana.it/via .
Di seguito sono spiegati i contenuti delle informazioni per ciascuna sezione riportata nel format.
Sezione Identificazione
La sezione fornisce le informazioni necessarie alla identificazione del dato.
· Titolo: titolo del progetto;
· Descrizione: sua breve descrizione;
· Stato Progetto: riportare se Modifica – Nuovo - Esistente – Esistente con modifica;
· Informazioni supplementari: eventuali informazioni supplementari
Questa parte è abbastanza semplice e intuitiva, ricorda però che le stesse informazioni che riporti qui devono coincidere con quanto hai riportato nella tabella attributi dei vari layers shapefile che hai predisposto.
Sezione Classificazione - Argomento
La sezione consente di classificare i dati territoriali associando ad ognuno di essi un argomento secondo la classificazione presente in GEMET: General Multilingual Environmental Thesaurus (https://www.eionet.europa.eu/gemet/it/themes/).
· Argomento: utilizzare la codifica riportata in https://www.eionet.europa.eu/gemet/it/themes/
· Prima parola chiave: parola chiave da https://www.eionet.europa.eu/gemet/it/inspire-themes/
· Seconda parole chiave: citazione da GEMET
Qui si complicano un po ' le cose (ma solo apparentemente) in quanto devi fare, a seconda della tipologia di opera, una ricerca di parole chiave su questo archivio (thesaurus) al quale devi accedere tramite il link e dal quale estrarre le parole da inserire in questa parte del format dei metadati...
Sezione Normativa
La sezione consente di inserire l’allegato della parte seconda al D.Lgs. 152/2006 e la relativa lettera in cui ricade la categoria progettuale a cui si riferisce il progetto:
· Allegato della parte seconda del D.Lgs. 152/2006: Allegato III o IV;
· Numero e/o Lettera dell’Allegato: punto in cui ricade prevalentemente il progetto;
· eventuale provvedimento in materia di VIA precedente: l’ultimo procedimento di PAUR/VIA/Verifica concluso identificato con l’atto, data e Autorità competente.
Anche in questo caso dovrai riportare le stesse informazioni che hai inserito nella tabella attributi dei vari layers shapefile che hai predisposto.
Sezione altre informazioni
La sezione consente di inserire altre informazioni, quali:
· Territori: inserire comuni, province, regioni interessate dal progetto separate da virgola;
· Data di creazione: data creazione del metadato;
· Risoluzione spaziale: se è nota la scala del dato, si riporta il solo valore del denominatore; se la scala è 1:10.000, si riporta 10000.
Idem, come sopra per le informazioni sui territori interessati.
Sezione Sistema di riferimento
La sezione permette di delimitare l’estensione del dato territoriale attraverso l’insieme delle quattro coordinate (delimitazione geografica, bounding box).
Le coordinate, espresse nel sistema di riferimento geografico ETRF2000 preferibilmente (oppure WGS84), devono essere fornite in gradi decimali, con una precisione di almeno 4 cifre decimali (es. 41.9109; 12.4818). Si ricorda che il separatore per i decimali è il punto e non la virgola.
In questa parte andrai ad inserire le informazioni relative alle proprietà dei vari layers, tenendo conto di come hai impostato i sistemi delle coordinate. Non dovrai fare altro che inserire le coordinate del bounding box di ogni layer con almeno 4 cifre decimali.
Sezione Organizzazioni responsabili dei dati
La sezione riporta le informazioni sulle organizzazioni responsabili. Un’organizzazione responsabile è definita da:
· Parte responsabile:
· nome organizzazione;
· indirizzo e-mail;
· indirizzo e-mail PEC;
· numero di telefono;
· indirizzo web;
· Ruolo della parte responsabile.
Devono essere inserite almeno le informazioni relative a chi svolge il ruolo di punto di contatto.
Nell'ultima sezione vanno tutti i dati di riferimento e di contatto del responsabile dei dati che, in certi casi, può coincidere anche con il proponente del progetto e della relativa procedura di valutazione ambientale.
Conclusioni
Arrivati a questo punto, spero di averti aiutato ad avere un quadro il più possibile completo sui dati territoriali georiferiti e sui metadati associati.
Tieni conto che la prima volta che mi sono trovato di fronte alla necessità di produrre questi dati geografici e relativi metadati era il 2014 e stavo lavorando alla procedura di verifica di VIA di un progetto di sviluppo aeroportuale e la Guida del Ministero dell'Ambiente era uscita solo da un anno.
Oggi, dopo 7 anni da quel progetto e dopo un anno dall'uscita della Guida della Regione Toscana ho pensato che qualcuno come me avesse necessità di inquadrare meglio il tema con alcune indicazioni di supporto.
Se questa guida ti è sembrata utile, puoi condividerla con i tuoi colleghi.
Se ti occorre supporto e assistenza per il tuo progetto, contattami qui -> metodoqzero.com/contatti-e-info
Ciao!
Marco
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